L’equiseto è una pianta vascolare appartenente alla famiglia delle
Equisetacee, conosciute più comunemente come ‘code di cavallo’. Da un punto di vista filogenetico, è tra gli organismi più antichi della terra e la più arcaica tra le angiosperme, cioè tra le piante che non hanno organi sessuali e si riproducono attraverso spore. Hanno ritrovato resti di equiseto in
fossili di più di 300 milioni di anni fa. Attualmente, non è infrequente trovarlo su terreni incolti o lungo i fossati, scarpate, tra ruderi e terreni sabbiosi e argillosi. I principi attivi che compongono l'equiseto sono molti, tra loro: silice, calcio, magnesio, potassio, saponina, glucosidi flavonici, piccole quantità di alcaloidi e tannini.
I contributi dell'equiseto
Grazie alla presenza di così tanti sali minerali, questa pianta contribuisce:
- al "metabolismo dell'osso”;
- alla remineralizzazione del sistema osteo-articolare e dei tessuti duri come unghie e capelli;
- a drenare i liquidi in eccesso e le scorie metaboliche;
- a proteggere i vasi sanguigni dalla fragilità capillare;
- a riparare i tessuti, per questo è impiegato nella preparazione di prodotti contro smagliature, rughe e cellulite.
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