Il propoli è una sostanza resinosa raccolta dalle api che esse stesse elaborano con l’aggiunta di cera, polline ed enzimi. Il colore varia moltissimo, dalle tonalità del giallo si passa a quelle più oscure del rosso, del marrone o del nero. L’odore che emana è molto aromatico. Ci sono due modi per
raccogliere il propoli:
- la raccolta naturale con la quale si rimuove il prodotto depositato dalle api con un apposito raschietto. Quest’operazione permette di ottenere solo piccole quantità di propoli e di scarsa qualità, poiché, raschiando, sono incorporati anche pezzetti di legno, resti di api morte, cera e altre impurità;
- la raccolta artificiale invece è praticata con metodi e strumenti specifici che permettono di ottenere un prodotto di qualità utilizzabile per scopi commerciali.
Non è possibile definire una composizione precisa del propoli perché varia a seconda della vegetazione di origine. Tuttavia i suoi principali componenti si possono dividere in cinque grandi gruppi:
- resine (45-55%);
- cera e acidi grassi (25-35%);
- oli essenziali e sostanze volatili (10%);
- polline (5%);
- composti organici e minerali (5%).
Azioni curative del propoli
In virtù di questa composizione, al propoli sono attribuite innumerevoli azioni curative, tra le quali ricordiamo quelle:
- antisettiche;
- protettive;
- cicatrizzanti;
- antibiotiche;
- anti-infiammatorie;
- antimicotiche;
- antiossidanti;
- antivirali;
- anestetiche;
- immunostimolanti;
- vasoprotettive;
- antitumorali.
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